Fantasia, immaginazione e creatività: chiudere gli occhi per un secondo e immaginare un mondo nuovo, un mondo che non esiste, un mondo creato dal nulla. Troviamo grandi esempi di questa creazione nella letteratura italiana, in quella straniera, nella cinematografia, basti pensare a J.K Rowling oppure George Lucas, ma anche nella pittura o nell’architettura classica e contemporanea.
Ma che cos’è la creatività?
L’enciclopedia Treccani ci indica la strada e ci mostra che la creatività è un processo che consente, attraverso la virtù creativa, di ideare nuovi scenari a partire dalle proprie esperienze e conoscenze. A partire quindi da quello che siamo e da quello che viviamo.
Se chiudiamo gli occhi vediamo scorrere i nostri pensieri, ma come si crea un flusso creativo? In che modo si alimenta questa capacità di poter creare? È giusto quindi dire che qualcosa si crea dal nulla?
Pensiamo a un attore che si trovi in scena, il palco è vuoto e solo lui è illuminato e riscaldato dalla luce. È giusto dire che intorno a lui non c’è niente? Eppure nel momento in cui si muove, in cui parla, non sembra proprio che sia così. E il pubblico lo vede. L’ attore ha la grande capacità di far sentire ciò che prova, di far vedere ciò che vede e questo è il punto fondamentale: ha un mondo dentro di sé ed è il primo a vederlo chiaramente. Lo stesso si potrebbe dire di un musicista, di un ballerino, di un performer e volendo uscire dall’ambiente artistico si potrebbe parlare di chiunque abbia la capacità di strutturare qualcosa di nuovo.
Ma da dove nasce questo flusso e come si crea?
Le teorie psicologiche da Freud a Jung pongono le basi sui concetti di immaginazione creativa, fantasia e su come questi siano legati alle emozioni, al soddisfacimento delle proprie intenzioni e alla costruzione del proprio sé.
Sicuramente si può dire che il modo in cui si cresce, gli stimoli che si riescono ad accogliere ed elaborare, la curiosità e il modo in cui viene allenata la fantasia sono tutti elementi che incidono. Questa infatti, collegata all’immaginazione, ci permette di decifrare la realtà che ci circonda secondo esperienze sensoriali soggettive e personali che possono non poggiare su dinamiche logiche e razionali.
La fantasia e l’immaginazione ci permettono di viaggiare nell’ altrove, essere in un altro posto o in un altro momento storico, di essere qualcun altro o di esplorare una dimensione libera che si può anche allontanare di molto – a volte troppo – dai criteri della realtà. Dunque la raccomandazione è quella di fantasticare ma di rimanere con i piedi per terra.
Anche la curiosità, l’interesse per ciò che è nuovo, la volontà di scoprire e di arricchirsi aiutano a riempire quello che può essere considerato il bagaglio personale che ciascuno di noi possiede e che è sempre a nostra disposizione.
Possiamo imparare l’arte dell’immaginazione dai bambini, grandi maestri della creatività. Infatti proprio loro attraverso il gioco sono capaci di creare dinamiche, situazioni e personaggi.
Nel teatro accade lo stesso, è per questo che la didattica teatrale è essenziale per lo sviluppo delle capacità creative dei ragazzi e delle ragazze. Invita alla scoperta di sé stessi e alla scoperta di ciò che è fuori con l’obiettivo di arricchire, stimolare e far esprimere quello che realmente si è.
A questi è data la possibilità di entrare in contatto con quanto già sanno e con gli strumenti che posseggono, di unire tutte le loro conoscenze e di poterle elaborare sulla scena, il tutto giocando e divertendosi.
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